prima parte Per la prima volta, il termine giornale compare verso la fine del 600. Gli antichi progenitori dei giornali erano quegli avvisi pubblicati nell'antica Roma, chiamati acta diurna cioè “atti recenti”. Questi avvisi erano stati voluti da Giulio Cesare, venivano messi nelle biblioteche affinché la popolazione fosse aggiornata. A scrivere questi giornali erano degli scrivani di professione. Questi avvisi, che informavano su alcune decisioni importanti, furono aboliti da Augusto che preferiva lasciare nella più completa disinformazione i cittadini.
L'avvento della stampa attirò sin da subito l'attenzione della chiesa e delle istituzioni monarchiche, che percepirono il nuovo mezzo di informazioni da un lato utile per i propri scopi, ma dall'altro come un pericolo dal quale proteggersi, poiché, attraverso il suo uso, si riuscirono a diffondere presso i popoli idee, informazioni che, dando vita al dibattito pubblico avrebbero potuto incrinare il potere di chi dominava. Il primo atto di controllo sulla stampa da parte della chiesa venne compiuto nel 1501 da papa Alessandro VI che impose ai tipografi il divieto di produrre testi senza il controllo della chiesa. Le autorità civili e religiose operarono un rigido controllo sulla stampa. Fino alle grandi rivoluzioni del 700 non si era liberi di avviare l'attività di stampatore: praticarla era un privilegio che poteva essere concesso soltanto dal sovrano. Dunque, era necessario ottenere un autorizzazione che veniva rilasciata a un numero ristretto di persone dando vita a un regime di monopolio controllato dall'autorità politiche. In questo clima il mestiere di stampatore divenne pericoloso, nel 1754, per effetto di una disposizione venne addirittura istituita da Carlo IX una istituzione che stabiliva la pena di morte per coloro che diffondevano un certo tipo di manifesti. In Inghilterra venne istituito un sistema obbligatorio di licenze pubbliche per gli stampatori. In Francia, nel 1538 si impose ad ogni stampatore di mettere il nome e il marchio per individuare le responsabilità del tipografo.
LA PUBBLICISTICA TRA IL XV E IL XVI GLI AVVISI A STAMPA I testi che venivano stampati con frequenza dalle prime tipografie furono quelli classici e sacri. Negli ultimi anni del XV secolo iniziarono infatti a comparire i primi avvisi a stampa. Si trattava di pubblicazioni di solo 4 pagine e dedicate a un argomento di carattere locale o generale. Nella penisola il più antico avviso a stampa apparve a Bologna nel 1470 e descriveva la giostra organizzata dal signore Giovanni II Bentivoglio in occasione della festa del patrono S. Petronio. I due maggiori centri italiani in cui gli avvisi venivano prodotti furono Venezia e Roma. Un problema La diffusione di questi stampati, per quanto più ampia rispetto agli equivalenti scritti a mano, non oltrepassò la cerchia ristretta delle persone istruite che si trovavano principalmente nelle città. Insomma la stampa era stata inventata con largo anticipo rispetto all' alfabetizzazione di massa, che avrà luogo solo successivamente con la rivoluzione industriale di fine XVIII.
GIORNALE:Il termine venne utilizzato per la prima volta nel 1668 con il giornale dei LETTERATI DI ROMA ad accadenza mensile, in un secondo momento la il giornale fu legato al concetto di stampa giornaliera. Attualmente nel linguaggio comune significato è esteso ad una qualsiasi pubblicazioni periodica, giornaliera che settimanale,quindicinale, mensile.
glossario TESTATA:parte superiore della prima pagina un giornale contenente il titolo e l'indicazione della data e del prezzo.Per estensione il termine viene usato per indicare il giornale stesso
XILOGRAFIA: Indica una tecnica di incisione a rilievo sul legno e il procedimento manuale di stampa di tale incisione. Essa proviene dall'oriente ed e infatti documentata in Cina almeno dal 868 d.c. In Europa le prime xilografie sono state usate per semplici figure di Santi e di carte da gioco. Queste antiche stampe erano immagini essenzialmente lineari,spesso abbellite da una colorazione a mano.
PASQUINATA:Componimento satirico anonimo di contenuto politico e anticlericale, che dal XVI secolo in poi si diffuse a Roma quando sulla statua di Psquino vennero attaccati dei testi anonimi.
Storia del giornalismo 1. Per la prima volta il termine giornale compare verso la fine del 1600.Gli antichi progenitori del giornali erano quegli avvisi pubblicati a Roma cioè detti acta di orna ovvero atti recenti 2. Questi avvisi erano stati voluti da Giulio cesare che venivano messi nelle biblioteche affinche i cittadini fossero informati. 3. A scrivere questi notiziari erano dei scrivani di professione. Ma questi avvisi che informavano i cittadini su alcune decisione importanti furono aboliti da Augusto che preferiva lasciare nella più completa disinformazione i cittadini.
Itesti che venivano stampati con frequenza dalle prime tipografiefurono quelli classici e sacri.
Negliultimi anni del XV secolo iniziarono infatti a comparire i primiavvisi a stampa. Si trattava di pubblicazioni di solo 4 pagine ededicate a un argomento di carattere locale o generale.
Nellapenisola il più antico avviso a stampa apparve a Bologna nel1470 e descriveva la giostra organizzata dal signore della cittàGiovanni II Bentivoglio in occasione della festa del patrono SanPetronio. I 2 maggiori centri italiani in cui gli avvisi venivanoprodotti furono Venezia e Roma.
UN PROBLEMA
Ladiffusione di questi stampati, per quanto più ampia rispettoagli equivalenti scritti a mano non oltrepasso la cerchia ristrettadelle persone istruite che si trovavano principalmente nelle città.Insomma la stampa era stata inventata con largo anticipo rispetto all' alfabetizzazione di massa, che avrà luogo solosuccessivamente con la rivoluzione industriale di fine XVIII secolo.
OCCASIONEL,CANARDS, CALENDARI E ALMANACCHI
Findai primi decenni del 500 si diffusero in Francia gli occasionel,fogli volanti che come suggerisce il nome, uscivano senza regolaritàe in cui venivano riportati eventi come battaglie, disastri efunerali.
Semprein Francia vennero pubblicati i canards, il significato del termine èanatre e allude al gusto per il pettegolezzo.
Oggidiremmo che erano pubblicazione che davano spazio al gossip di largoconsumo popolare furono gli almanacchi e i calendari che ricchi diimmagini potevano essere compresi anche dalle persone non istruite eanalfabete. Mentre gli occasionel e canards piacevano ai ciechi mediobassi.
Perle persone più istruite venivano stampati dei fascicoletti daltono polemico che commentavano notizie di argomento politico ereligioso.
Nel XVII si assiste alla nascita del giornale moderno, si diffusero publicazioni caratterizate da periodicità regolare, testata fissa con data di publicazione nelle quali venivano riportati avvenimenti realmente accaduti. si aprì inoltre lo spazio degli annunci privati delle inserzioni e della publicità che costituirono autonome fonti di finanziamento e contemporaneamente rafforzarlo l'indipendenza della stampa e le sue funzioni di servizio per i lettori.
il primo giornale europeo venne publicato in svizzera nel 1597.
L' INGUAGGIO DEI MESSAGGI ki: chi ke: che xro: però cs: cosa risp:rispondi rit: ritardo qnt: quanto grz: grazie prg: prego x: per e: è ai: hai o: ho a: ha xke: perché c: ci nn: non tvb: ti voglio bene tvtrb: ti voglio troppo bene 6: sei trp: troppo lib: libero occ: occupato cn: con t : ti v: vi d: di c: ci tt: tutto / tutti m: mi S: si 1: un /una dv: dove cm: come dp: dopo qnd: quando ok: va bene ved: vedere (in tutte le sue forme) and: andare asp: aspettare ( in tutte le forme) cred: credere (in tutte le sue forme) dom: domanda/ domandare uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda, per esempio: A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?" B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene" : si è contenti e si approva, può intendere un si : si è scontenti e si disapprova, può significare un no @)-;– : una rosa, un fiore (indica romanticismo, dolcezza)
Filippo 2A Questa e la scrittura degli sms: ki: chi ke: che xro: però cs: cosa risp:rispondi rit: ritardo qnt: quanto grz: grazie prg: prego x: per e: è ai: hai o: ho a: ha xke: perché c: ci nn: non tvb: ti voglio bene tvtrb: ti voglio troppo bene 6: sei trp: troppo lib: libero occ: occupato cn: con t : ti v: vi d: di c: ci tt: tutto / tutti m: mi S: si 1: un /una dv: dove cm: come dp: dopo qnd: quando ok: va bene ved: vedere (in tutte le sue forme) and: andare asp: aspettare ( in tutte le forme) cred: credere (in tutte le sue forme) dom: domanda/ domandare nel liguaggio dei blog si devono scrivere le parole per intero.
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La cosa più importante è che il messaggio arrivi il piùvelocemente possibile. I punti interrogativi, gli apostrofi, gliaccenti di solito non sono usati. Il linguaggio degli sms ha comeregola principale quella di abbreviare.
Gli sms sono i famosi messaggini, che vengono spediti tra un telefonino e l’altro. Grazie per aver cliccato su Intercultura blog Il prof. Valerio Giacalone
Oggi la vita è frenetica, cioè molto veloce e stressante. Tutti vanno di fretta, anche nella comunicazione. L’Italia è il paese con il maggior numero di telefonini: il telefonino rappresenta uno status symbol. Gli sms sono sicuramente un modo di comunicare veloce ed economico. Così nasce il linguaggio degli sms, un linguaggio per i giovani (e non solo) che oltre a essere sgrammaticato, cioè senza regole di grammatica, non prevede altre regole se non la velocità nello scrivere. Sono evitate tutte le maiuscole e la punteggiatura. La cosa più importante è che il messaggio arrivi il più velocemente possibile. I punti interrogativi, gli apostrofi, gli accenti di solito non sono usati. Il linguaggio degli sms ha come regola principale quella di abbreviare. Per esempio, il “ch” è sostituito dal più veloce e pratico “k”.
Ecco alcuni dei più rappresentativi e comuni acronimi (cioè abbreviazioni) usati negli sms. Fate attenzione a chi li spedite, potreste essere presi per "pazzi" !
ki: chi ke: che xro: però cs: cosa risp:rispondi rit: ritardo qnt: quanto grz: grazie prg: prego x: per e: è ai: hai o: ho a: ha xke: perché c: ci nn: non tvb: ti voglio bene tvtrb: ti voglio troppo bene 6: sei trp: troppo lib: libero occ: occupato cn: con t : ti v: vi d: di c: ci tt: tutto / tutti m: mi S: si 1: un /una dv: dove cm: come dp: dopo qnd: quando ok: va bene ved: vedere (in tutte le sue forme) and: andare asp: aspettare ( in tutte le forme) cred: credere (in tutte le sue forme) dom: domanda/ domandare uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda, per esempio: A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?" B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene" : si è contenti e si approva, può intendere un si : si è scontenti e si disapprova, può significare un no
Alice 2 A Le emoticon (o smiley o smile, in italiano faccina) sono riproduzioni stilizzate di quelle principali espressioni facciali umane che si manifestano in presenza di un'emozione (sorriso, broncio, ghigno, ecc.). Vengono utilizzate prevalentemente su Internet nei programmi di messaggistica chat e negli SMS per sopperire alla mancanza del linguaggio non verbale nella comunicazione scritta. Il nome nasce dall'accostamento delle parole "emotional" e "icon" e sta ad indicare proprio un' icona che esprime emozioni. =) indica felicita' =( tristezza <3 cuore =P linguaccia @>--- rosa =)8 eleganza .....e molte altre
Gli sms sono un modo per comunicare in modo veloce e a ogni simbolo si attribuisce un significato. e poi con le faccine si puo attribuire il proprio stato d'animo
Luca Santiano 2 A Il linguaggio degli sms è molto ristretto, perchè più lettere si scrivono più soldi ti tolgono dal credito e perciò bisogna risparmiare. Negli sms il linguaggio di solito è così: ki: chi ke: che xro: però cs: cosa risp:rispondi rit: ritardo qnt: quanto grz: grazie prg: prego x: per e: è ai: hai o: ho a: ha xke: perché c: ci nn: non tvb: ti voglio bene tvtrb: ti voglio troppo bene 6: sei trp: troppo lib: libero occ: occupato cn: con t : ti v: vi d: di c: ci tt: tutto / tutti m: mi S: si 1: un /una dv: dove cm: come dp: dopo qnd: quando ok: va bene ved: vedere (in tutte le sue forme) and: andare asp: aspettare ( in tutte le forme) cred: credere (in tutte le sue forme) dom: domanda/ domandare uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda. Nei blog invece non si paga in base alle lettere che si scrivono, perchè il blog è scritto al computer.
ki: chi, ke: che, xro: però, cs: cosa, risp:rispondi, rit: ritardo, qnt: quanto, grz: grazie, prg: prego, x: per, e: è, ai: hai, o: ho, a: ha, xke: perché, c: ci, nn: non, tvb: ti voglio bene, tvtrb: ti voglio troppo bene, 6: sei, trp: troppo, lib: libero, occ: occupato, cn: con, t : ti, v: vi, d: di, c: ci, tt: tutto / tutti, m: mi, S: si, 1: un /una, dv: dove, cm: come, dp: dopo, qnd: quando, ok: va bene, ved: vedere (in tutte le sue forme), and: andare, asp: aspettare ( in tutte le forme), cred: credere (in tutte le sue forme), dom: domanda/ domandare, uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda, per esempio:, A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?", B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene", : si è contenti e si approva, può intendere un si, : si è scontenti e si disapprova, può significare un no, @)-;– : una rosa, un fiore (indica romanticismo, dolcezza)
Johann Gutenberg (Johann Gensfleisch zur Laden zum Gutenberg) (Magonza, 1394-1399 circa – Magonza, 3 febbraio 1468) è stato un orafo, inventore e tipografo tedesco, inventore della stampa a caratteri mobili moderna.
Biografia [modifica] Johann Gutenberg nacque a Magonza, città che ospita un museo in suo onore, dal mercante Friele (Friedrich) Gensfleisch zur Laden, nato intorno al 1350 e cittadino di Magonza dal 1372, e da Else Wyrich, che Friedrich aveva sposato in seconde nozze nel 1386. Non si conosce la data certa della nascita di Johann; ma è citato come maggiorenne in un documento del 1420. Gli studiosi hanno pertanto collocato la nascita tra il 1393 e il 1403 (come data simbolica per la nascita di Johann Gutenberg, è stato preso il 1400). Il nome "zum Gutenberg" deriva dall'edificio "Hof zum Gutenberg" (oggi in Christophstrasse, 2) in cui la famiglia si trasferì. I Gensfleisch erano una delle famiglie patrizie della città, dediti alla lavorazione del metallo e al conio. Nel 1430 Johann Gutenberg decise di trasferirsi a Strasburgo per motivi politici, e qui lavorò come apprendista orafo, occupandosi in particolare del conio delle monete.
La Bibbia di Gutenberg.
Per approfondire, vedi la voce Bibbia di Gutenberg. Attorno al 1448 Gutenberg ritornò a Magonza, dove nel 1450 costituì una Societas con il banchiere Johann Fust, che contribuì con 1600 fiorini (o gulden), e l'incisore Peter Schöffer (o Schäffer), allo scopo di stampare la cosiddetta "Bibbia a 42 linee" sulla base della Vulgata. Nel 1450 gli esperimenti di Gutenberg erano a buon punto: era già in grado di procedere alla composizione e alla stampa sia di fogli singoli che di libri voluminosi. Il progetto della Bibbia venne concluso il 23 febbraio 1455 presso la "Hof zum Humbrecht" (oggi in Schustergasse, 18) e il libro messo in vendita a Francoforte. L'edizione (con tiratura di 180 copie) suscitò immediato entusiasmo per la qualità tipografica.
Produzione di libri stampati dal 1450 al 1800[1] A Fust, però, non interessava tanto produrre un capolavoro quanto far soldi. I frutti del suo investimento stavano tardando ad arrivare. I rapporti tra i due soci divennero tesi e nel 1455 — proprio nel momento in cui le Bibbie venivano completate — Fust pretese la restituzione del prestito. Gutenberg non fu in grado di restituire la somma e fallì. A seguito del processo che seguì il fallimento fu costretto a cedere a Fust almeno parte dell’attrezzatura per la stampa e i caratteri tipografici per le Bibbie.
JohannGutenberg nacque a Magonza,città che attualmente ospita un museoin suo onore.Nonsi conosce la data certa della nascita di Johann; ma gli studiosihanno pertanto collocato la nascita tra il 1393 eil 1403 .Nel 1430 JohannGutenberg decise di trasferirsi a Strasburgo permotivi politici, e qui lavorò come apprendista orafo,occupandosi in particolare del conio delle monete.
Leinvenzioni di Gutenberg
Il TORCHIODA STAMPA:si tratta di un meccanismo in grado di appoggiare un fogliodi carta sudi una matrice ottenuta costruendo una formaper mezzo di caratteri mobili da stampa. Il sistema ricordavail torchiosilografico oppurepoteva essere ispirato a vari altri macchinari quali il torchiovinario. Il torchio tipografico era formato da una vite azionata dauna leva o barra. La vite spingein basso il piatto metallico superiore detto platina o piano distampa che si abbassa su una cornice di legnoche tiene bloccato il foglio di carta.Il timpano è montato su una rotaia che permette di spostarlo avanti,fin sotto la platina o indietro, per estrarre la pagina stampata. Laforma inchiostrata si trova sotto la platina con i caratteri rivoltiverso l'alto. Dopo ogni colpo il torcoliere alzava la barra e,tramite un sistema di corde attaccato a un molinello, facevascivolare indietro il "carro" che sorreggeva il "forziere"contenente il timpano. Questo veniva sollevato e il foglio di cartalasciato asciugare prima di ricevere la seconda impressione. Intantoil battitore inchiostrava nuovamente la forma, la circondava con untelaio leggero detto "fraschetta" che sorreggeva unacornice di carta per impedire di sporcare i fogli di carta con ibordi della forma. Il timpano riceveva un nuovo foglio di carta eveniva richiuso, il forziere veniva posto nuovamente in posizionesotto la platina e il torcoliere tirava la barra.
LaFONDITADA RIPETIZIONE;ovverole lettere incise in rilievo sui vari punzoni, venivano impresse inuna piastra metallica (in genere d'ottone); si imprimeva così unamatrice incavata dalla quale si potevano ricavare, con appositecolature, i caratteri tipografici in quantità, grandezza e qualitàdesiderata.
L’INCHIOSTROPER I CARATTERI MOBILI;con qualità chimiche appropriate ai caratteri in metallo.
Nel 1812 il tedesco Friedrik Koning brevettò a Londra il nuovo torchio di stampa che anziché essere azionato dalla forza manuale del tipografo, sfruttava l’ energia termica. L’ invenzione di Koning moltiplicò la produttività , dal momento che consentì di stampare 1200 copie in un’ ora. L’ impiego dell’ energia a vapore ridusse dunque i costi di produzione permettendo ai giornali di abbassare il prezzo della copia. Potenzialmente con la realizzazione d i giornali più economici anche il pubblico poteva essere maggiore rispetto al passato. Il 1° giornale che adatto la macchina sperimentale da Koning fù il londinese “ THE TIMES” li cui costo scese da 7 a 5 sterline. In Italia lo stampatore Giuseppe Pomba impiegò il torchio a vapore per realizzare una biblioteca costituita da libri ad un prezzo molto contenuto.
Fra il 1845 e il 1861 nacque e si perfezionò la rotativa realizzata a Filadelfia da Richard Hoe. La rotativa, invece di usare fogli singoli, usava le bobime di carta e riusciva a stampare fino a 12000 copie all’ ora.
IL TELEGRAFO
L’ invenzione del telegrafo ebbe effetti importanti sullo sviluppo della stampa periodica. Questo apparecchio perfezionato intorno al 1840 dall’ americano Samuel Morse emetteva impulsi elettronici via filo utilizzando un codice fatto di punti e di linee.
L’ EPOCA D’ ORO DELLA STAMPA
Il periodo che va dalla2° metà dell ‘800 alla 1° guerra mondiale viene considerato come l’ epoca d’ oro dei giornali: la carta stampata divenne il principale mezzo di comunicazione. I motivi sono 4:
1-l’affermazione di una situazione politica, giuridica e liberale che ammetteva la libertà di stampa.
2-con lo sviluppo della rivoluzione industriale si usavano fonti di energia come petrolio e elettricità che portarono ad a un risparmio in termini di tempo nella produzione dei giornali.
3-un consolidamento dei mercati editoriali e nazionali
4-un’ allargamento del pubblico determinato dall’ introduzione dell’ istruzione obbligatoria e dall’ estensione del diritto di voto
GLI SVILUPPI NEL SETTORE TECNOLOGICO
Insieme alla rotativa, come abbiamo visto precedentemente, a metà del 19° secolo, sia in Europa che negli Stati Uniti, si sviluppò uno sviluppo tecnologico senza precedenti: si diffuse l’ illuminazione elettrica , nacquero le macchine da scrivere, il telefono e furono compiuti importanti progressi nel campo della fotografia. Nel settore della stampa di fondamentale importanza fu l’ introduzione della 1° macchina per la per la composizione tipografica moderna. Nel 1886 nacque la LINOTYPE. Si trattava di una complessa macchina dotata di una tastiera sulla quale si battevano che produceva in piombo le righe del giornale.
Quali elementi deve contenere una notizia. Sia che al fatto vengano dedicate poche righe o sia che venga sviluppato, il giornalista per fornire una informazione completa al 'lettore deve dare una risposta a 5 implicite domande. - Chi? - Dove? - Quando? - Che cosa Ed se è possibile - Perché E se per i primi quattro quesiti il lavoro del giornalista è più semplice per il quinto non sempre si riesce a dare una risposta. Esempio: A chi erano destinati i bocconi avvelenati? Ai cani. Dove è successo? Alle macine di Pinerolo. Come?Distribuendo nell'erba alta pericolosi bocconi. Quando Mercoledì 25 aprile 2012 Perché? A questo quesito si possono solo formulare delle ipotesi: C'è qualcuno che odia i cani perché abbaiano e sporcano; C'è qualcuno che ha paura dei cani,oppure c'è una persona che ha problemi mentali:oppure c'è una banda di ladri intenzionati nei prossimi giorni a effettuare un colpo e non vuole essere disturbata dai cani. Come si vede se i primi quattro quesiti hanno una risposta oggettiva per il quinto al momento si fanno solo ipotesi.
Come si fa a dire se un fatto è una notizia Nella scuola anglosassoni di giornalismo ricorre un esempio classico: il cane che morde un uomo è un fatto accaduto troppe volte e non interessa più a nessuno. Diverso se un uomo morde il cane. Ma allora è sempre vero che un cane che morde una persona non è una notizia? No, perchè bisogna sapere chi è stato morsicato dal cane, e se per caso la persona è la regina d' Inghilterra ecco che abbiamo una grande notizia. Grazie a questo esempio abbiamo compreso che l' elemento per misurare l' interesse del lettore e quindi scegliere il fatto da narrare è legato all' originalità della notizia. Un buon giornalista nel misurare l' interesse del fatto di cui intende occuparsi deve essere prudente ed equilibrato, e analizzare quante volte il fatto sia già avvenuto nel passato mai, raramente, spesso. Una rapina in banca pochi anni fa andava in prima pagina, oggi non più perchè sono aumentate le rapine e di conseguenza fanno meno notizia e la stessa cosa possiamo dire per un ragazzo morto per overdose o per un incidente d' auto. E per sino un fatto memorabile come quando l' uomo per la prima volta mise piede sulla luna ( la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969. Gli astronauti erano Neil Amstrang ed Edwin Aldring) non si è sottratto a questa regola poichè il primo allunaggio tende per diversi giorni desta attenzione con articoli in prima pagina mentre quando quattro mesi dopo gli astronauti Conrad e Bean ripeterono l' impresa, che aveva lo stesso valore scientifico, il ragionamento dei direttori dei giornali e dei lettori fu:"Già visto". E titoli di prima pagina scesero da nove colonne a tre.
Altro criterio da prendere in considerazione per comperndere se un fatto è da considerarsi strettamente provato, e quindi di nessuna importanza giornalistica è legato al fatto se per un qualche motivo quell' episodio privato può diventare di caso pubblico. Se un cane viene avvelenato da un boccone benchè il fatto può essere doloroso per i proprietari del cane non è una notizia giornalistica. Ma se invece sono tanti i bocconi disseminati per le vie della città, e quindi esiste il rischio che molti animali vengano avvelenati, allora questa diventa una notizia di interesse pubblico.
Ci sono 8 motivi per cercare di spiegare perchè alcuni articoli sono difficili da capire
Colpa dei dialetti Siamo passati dall' uso dei dialetti all' uso uniforme ed esteso della lingua italiana soltanto negli ultimi decenni. Questo comporta una fase di appiattimentodella lingua, di irrigibimento della forma. Colpa della scuola A scuola non si impara più a fare riassunti, non ci si esercita nell' analisi del linguaggio. Si è insegnato a lungo che importante era solo la ricerca delle parole migliori, del bello scrivere. Poi ci è stato un periodo in cui non si parlava ne di grammatica ne di analisi logica. Come reazione a questo lassismo qualcuno torna ora a forme involute estranee alla lingua parlata. Colpa del progresso Allo scadimento della scrittura contribuisce la fretta, per via dei tempi sempre più accellerati nella preparazione dei giornali. Secondo alcuni, l' appiattimento lessicale e sintattico sarebbe il prezzo da pagare all' introduzione di nuovi strumenti tecnologici nelle redazioni. Colpa della TV Anche senza accorgersene, il giornalista è portato all' imitazione passiva del linguaggio parlato radiotelevisivo, che in certe trasmissioni in diretta finisce per giustificare la povertà stilistica e magari anche la sgrammaticatura. Colpa degli stranieri Tutte le lingue del mondo sono soggette, nei tempi, all' influsso di vocaboli stranieri, specialmente inglesi. Da noi, dopo gli eccessi opposti della propaganda fascista, c'è forse oggi più tolleranza che altrove. Molti termini stranieri non indispensabili di non comprensibili ai più, vengono adottati da chi crede che così scrivendo parlando potrà apparire più colto di quello che è in effetti. Basterebbe, nella maggior parte dei casi, ricorrere ad una spiegazione. Colpa dei nuovi temi Con l' aumento delle pagine, in particolare nella stampa quotidiana si sono allargati negli ultimi anni gli argomenti di abituale trattazione sui giornali. Temi come l' economia, la finanza, la scienza, la giuris prudenza, sono entrati nell' uso comune con termini ed espressioni specialistiche, e hanno pensato sul modo di scrivere non solo con i vocaboli nuovi, ma influenzando indirettamente una lingua già in rapida evoluzione. Colpa degli altri I giornalisti devono riassumere discorsi o rielaborare documenti preparati da uomini politici, inprenditori, tecnici specialistici. Spesso sono scritti in una lingua incomprensibile, con parole ed espressioni che devono essere "ripulite", se non addirittura reinventate quando non possono essere tradotte . Colpa loro Molti giornalisti sono convinti che scrivere un bel pezzo voglia dire far sapere ai lettori di appartenere a un ceto superiore, che appunto userebbe questo linguaggio. Ma accadono poi nelle frasi fatte, negli stereotipi, dei tecnicismi, nei forestierismi spesso soltanto orecchiati. Scrivono in sostanza, in maniera piuttosto oscura.
Sono i particolari quelli che contano Ed eccoci a parlare della notizia, l' essenza del giornalismo. Come la possiamo definire? Per esempio un sommario e consisoragguaio scritto, fornito dal giornalista su fatti e situazioni. La definizione ha una sua validità pratica nell' esercizio della proffessione. Il giornalista ha il ruolo di informare di tutto quello che sta accadendo o e appena accaduto, purchè abbia un interesse generale. Chi stabilisce l' indici di interesse di una notizia. Abbiamo già visto che ci sono regole e schemi teorici. Ma ci sono notizie potenzialmente molto interessanti delle quali non ci si è accorti fino a quando non si sono concretizate in un fatto-simbolo.
Le fonti Ecco chi ci aiuta a capire quello che è accaduto Per scrivere un articolo occorrerà che qualcuno ci fornisca gli elementi essenziali, ce li descriva, ci permetta di controllarli e di completarli. Chi ci aiuta in questo lavoro sono le cosidette "fonti" ovvero la sorgente della notizia. Si definisce fonte chiunque possa fornirci un informazione di interesse giornalistico. Sovente le fonti sono gli adetti ai lavori: il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali ma anche il magistrato, l' avvocato oppure il carabiniere, il poliziotto, il vigile del fuoco, il medico del pronto soccorso. Se il nostro articolo si occuperà di lavoro le fonti potranno essere da un lato la direzione dell' azienda dall' altro le organizzazioni sindacali. Ma ci possono essere anche fonti occasionali come ad esempio un automobilista che è stato testimone oculare di un incidente stradale, oppure un pendolare che racconta episodi legati al ritardo dei treni.
Antonio classe 2 A Io proporrei un'area giochi che nell'intervallo può servire a fare sfogare gli alunni con, calcio balilla, ping-pong, e area elettronica con casse e console.
ECCO IL CONTRIBUTO DI ALESSANDRO 1 B
RispondiEliminaACTA DIURNA
prima parte
Per la prima volta, il termine giornale compare verso la fine del 600.
Gli antichi progenitori dei giornali erano quegli avvisi pubblicati nell'antica Roma, chiamati
acta diurna cioè “atti recenti”. Questi avvisi erano stati voluti da Giulio Cesare, venivano
messi nelle biblioteche affinché la popolazione fosse aggiornata.
A scrivere questi giornali erano degli scrivani di professione. Questi avvisi, che informavano
su alcune decisioni importanti, furono aboliti da Augusto che preferiva lasciare nella più
completa disinformazione i cittadini.
Il rigoroso controllo delle autorità sulla stampa
RispondiEliminaL'avvento della stampa attirò sin da subito l'attenzione della chiesa e delle istituzioni monarchiche, che percepirono il nuovo mezzo di informazioni da un lato utile per i propri scopi, ma dall'altro come un pericolo dal quale proteggersi, poiché, attraverso il suo uso, si riuscirono a diffondere presso i popoli idee, informazioni che, dando vita al dibattito pubblico avrebbero potuto incrinare il potere di chi dominava. Il primo atto di controllo sulla stampa da parte della chiesa venne compiuto nel 1501 da papa Alessandro VI che impose ai tipografi il divieto di produrre testi senza il controllo della chiesa. Le autorità civili e religiose operarono un rigido controllo sulla stampa. Fino alle grandi rivoluzioni del 700 non si era liberi di avviare l'attività di stampatore: praticarla era un privilegio che poteva essere concesso soltanto dal sovrano. Dunque, era necessario ottenere un autorizzazione che veniva rilasciata a un numero ristretto di persone dando vita a un regime di monopolio controllato dall'autorità politiche. In questo clima il mestiere di stampatore divenne pericoloso, nel 1754, per effetto di una disposizione venne addirittura istituita da Carlo IX una istituzione che stabiliva la pena di morte per coloro che diffondevano un certo tipo di manifesti. In Inghilterra venne istituito un sistema obbligatorio di licenze pubbliche per gli stampatori. In Francia, nel 1538 si impose ad ogni stampatore di mettere il nome e il marchio per individuare le responsabilità del tipografo.
GIULIA E GIORGIA 1 D
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RispondiEliminaLorenzo 1 D
RispondiEliminaLA PUBBLICISTICA TRA IL XV E IL XVI
GLI AVVISI A STAMPA
I testi che venivano stampati con frequenza dalle prime tipografie furono quelli classici e sacri.
Negli ultimi anni del XV secolo iniziarono infatti a comparire i primi avvisi a stampa.
Si trattava di pubblicazioni di solo 4 pagine e dedicate a un argomento di carattere locale o generale.
Nella penisola il più antico avviso a stampa apparve a Bologna nel 1470 e descriveva la giostra organizzata dal signore Giovanni II Bentivoglio in occasione della festa del patrono S. Petronio. I due maggiori centri italiani in cui gli avvisi venivano prodotti furono Venezia e Roma.
Un problema
La diffusione di questi stampati, per quanto più ampia rispetto agli equivalenti scritti a mano, non oltrepassò la cerchia ristretta delle persone istruite che si trovavano principalmente nelle città. Insomma la stampa era stata inventata con largo anticipo rispetto all' alfabetizzazione di massa, che avrà luogo solo successivamente con la rivoluzione industriale di fine XVIII.
Elisa 1 ^D
RispondiEliminaGLOSSARIO
GIORNALE:Il termine venne utilizzato per la prima volta nel 1668 con il giornale dei LETTERATI DI ROMA ad accadenza mensile, in un secondo momento la il giornale fu legato al concetto di stampa giornaliera. Attualmente nel linguaggio comune significato è esteso ad una qualsiasi pubblicazioni periodica, giornaliera che settimanale,quindicinale, mensile.
martina 09:31 (4 minuti fa)
RispondiEliminaglossario
TESTATA:parte superiore della prima pagina un giornale contenente il
titolo e l'indicazione della data e del prezzo.Per estensione il
termine viene usato per indicare il giornale stesso
ALICE 1 D
RispondiEliminaIL GLOSSARIO
XILOGRAFIA: Indica una tecnica di incisione a rilievo sul legno e il procedimento manuale di stampa di tale incisione. Essa proviene dall'oriente ed e infatti documentata in Cina almeno dal 868 d.c. In Europa le prime xilografie sono state usate per semplici figure di Santi e di carte da gioco. Queste antiche stampe erano immagini essenzialmente lineari,spesso abbellite da una colorazione a mano.
PASQUINATA:Componimento satirico anonimo di contenuto politico e anticlericale, che dal XVI secolo in poi si diffuse a Roma quando sulla statua di Psquino vennero attaccati dei testi anonimi.
Giovanni 1 d
RispondiEliminaStoria del giornalismo
1. Per la prima volta il termine giornale compare verso la fine del 1600.Gli antichi progenitori del giornali erano quegli avvisi pubblicati a Roma cioè detti acta di orna ovvero atti recenti
2. Questi avvisi erano stati voluti da Giulio cesare che venivano messi nelle biblioteche affinche i cittadini fossero informati.
3. A scrivere questi notiziari erano dei scrivani di professione. Ma questi avvisi che informavano i cittadini su alcune decisione importanti furono aboliti da Augusto che preferiva lasciare nella più completa disinformazione i cittadini.
Eleonora 1 D
RispondiEliminaLAPUBBLICISTICA TRA IL XV E IL XVI
Gliavvisi a stampa
Itesti che venivano stampati con frequenza dalle prime tipografiefurono quelli classici e sacri.
Negliultimi anni del XV secolo iniziarono infatti a comparire i primiavvisi a stampa. Si trattava di pubblicazioni di solo 4 pagine ededicate a un argomento di carattere locale o generale.
Nellapenisola il più antico avviso a stampa apparve a Bologna nel1470 e descriveva la giostra organizzata dal signore della cittàGiovanni II Bentivoglio in occasione della festa del patrono SanPetronio. I 2 maggiori centri italiani in cui gli avvisi venivanoprodotti furono Venezia e Roma.
UN PROBLEMA
Ladiffusione di questi stampati, per quanto più ampia rispettoagli equivalenti scritti a mano non oltrepasso la cerchia ristrettadelle persone istruite che si trovavano principalmente nelle città.Insomma la stampa era stata inventata con largo anticipo rispetto all' alfabetizzazione di massa, che avrà luogo solosuccessivamente con la rivoluzione industriale di fine XVIII secolo.
OCCASIONEL,CANARDS, CALENDARI E ALMANACCHI
Findai primi decenni del 500 si diffusero in Francia gli occasionel,fogli volanti che come suggerisce il nome, uscivano senza regolaritàe in cui venivano riportati eventi come battaglie, disastri efunerali.
Semprein Francia vennero pubblicati i canards, il significato del termine èanatre e allude al gusto per il pettegolezzo.
Oggidiremmo che erano pubblicazione che davano spazio al gossip di largoconsumo popolare furono gli almanacchi e i calendari che ricchi diimmagini potevano essere compresi anche dalle persone non istruite eanalfabete. Mentre gli occasionel e canards piacevano ai ciechi mediobassi.
Perle persone più istruite venivano stampati dei fascicoletti daltono polemico che commentavano notizie di argomento politico ereligioso.
FRANCESCA 1D
RispondiEliminaLA NASCITA DELLA STAMPA PERIODICA:
Nel XVII si assiste alla nascita del giornale moderno, si diffusero publicazioni caratterizate da periodicità regolare, testata fissa con data di publicazione nelle quali venivano riportati avvenimenti realmente accaduti. si aprì inoltre lo spazio degli annunci privati delle inserzioni e della publicità che costituirono autonome fonti di finanziamento e contemporaneamente rafforzarlo l'indipendenza della stampa e le sue funzioni di servizio per i lettori.
il primo giornale europeo venne publicato in svizzera nel 1597.
Il linguaggio degli sms
RispondiEliminavirgilio 2 a
nel linguaggio dei sms le parole sono tutte abbreviate tipo sono si abbrevia sn
Vittorio 2 A
RispondiEliminaL' INGUAGGIO DEI MESSAGGI
ki: chi
ke: che
xro: però
cs: cosa
risp:rispondi
rit: ritardo
qnt: quanto
grz: grazie
prg: prego
x: per
e: è
ai: hai
o: ho
a: ha
xke: perché
c: ci
nn: non
tvb: ti voglio bene
tvtrb: ti voglio troppo bene
6: sei
trp: troppo
lib: libero
occ: occupato
cn: con
t : ti
v: vi
d: di
c: ci
tt: tutto / tutti
m: mi
S: si
1: un /una
dv: dove
cm: come
dp: dopo
qnd: quando
ok: va bene
ved: vedere (in tutte le sue forme)
and: andare
asp: aspettare ( in tutte le forme)
cred: credere (in tutte le sue forme)
dom: domanda/ domandare
uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere
affermativamente a una domanda, per esempio:
A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?"
B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene"
: si è contenti e si approva, può intendere un si
: si è scontenti e si disapprova, può significare un no
@)-;– : una rosa, un fiore (indica romanticismo, dolcezza)
Vivienne 2 A
RispondiEliminaEcco gualche esempio di qualche faccine per SMS:
0.o
.__.
"__"
-.-
XD
Xp
:'(
:*
:-)
@_@
ç_ç
(^-^)
(!_!)
B-)
:-o
(+o+)
;-)
=)
(!_!)
*^_^*
:-S
:-D
Filippo 2A
RispondiEliminaQuesta e la scrittura degli sms:
ki: chi
ke: che
xro: però
cs: cosa
risp:rispondi
rit: ritardo
qnt: quanto
grz: grazie
prg: prego
x: per
e: è
ai: hai
o: ho
a: ha
xke: perché
c: ci
nn: non
tvb: ti voglio bene
tvtrb: ti voglio troppo bene
6: sei
trp: troppo
lib: libero
occ: occupato
cn: con
t : ti
v: vi
d: di
c: ci
tt: tutto / tutti
m: mi
S: si
1: un /una
dv: dove
cm: come
dp: dopo
qnd: quando
ok: va bene
ved: vedere (in tutte le sue forme)
and: andare
asp: aspettare ( in tutte le forme)
cred: credere (in tutte le sue forme)
dom: domanda/ domandare
nel liguaggio dei blog si devono scrivere le parole per intero.
Fai clic qui per rispondere o inoltrare il messaggio
francesca 2 A
RispondiEliminaLa cosa più importante è che il messaggio arrivi il piùvelocemente possibile. I punti interrogativi, gli apostrofi, gliaccenti di solito non sono usati. Il linguaggio degli sms ha comeregola principale quella di abbreviare.
SIMONE 2 A
RispondiEliminaGli sms sono i famosi messaggini, che vengono spediti tra un telefonino e l’altro.
Grazie per aver cliccato su Intercultura blog
Il prof. Valerio Giacalone
Oggi la vita è frenetica, cioè molto veloce e stressante. Tutti vanno di fretta, anche nella comunicazione. L’Italia è il paese con il maggior numero di telefonini: il telefonino rappresenta uno status symbol. Gli sms sono sicuramente un modo di comunicare veloce ed economico. Così nasce il linguaggio degli sms, un linguaggio per i giovani (e non solo) che oltre a essere sgrammaticato, cioè senza regole di grammatica, non prevede altre regole se non la velocità nello scrivere. Sono evitate tutte le maiuscole e la punteggiatura. La cosa più importante è che il messaggio arrivi il più velocemente possibile. I punti interrogativi, gli apostrofi, gli accenti di solito non sono usati. Il linguaggio degli sms ha come regola principale quella di abbreviare. Per esempio, il “ch” è sostituito dal più veloce e pratico “k”.
Ecco alcuni dei più rappresentativi e comuni acronimi (cioè abbreviazioni) usati negli sms. Fate attenzione a chi li spedite, potreste essere presi per "pazzi" !
ki: chi
ke: che
xro: però
cs: cosa
risp:rispondi
rit: ritardo
qnt: quanto
grz: grazie
prg: prego
x: per
e: è
ai: hai
o: ho
a: ha
xke: perché
c: ci
nn: non
tvb: ti voglio bene
tvtrb: ti voglio troppo bene
6: sei
trp: troppo
lib: libero
occ: occupato
cn: con
t : ti
v: vi
d: di
c: ci
tt: tutto / tutti
m: mi
S: si
1: un /una
dv: dove
cm: come
dp: dopo
qnd: quando
ok: va bene
ved: vedere (in tutte le sue forme)
and: andare
asp: aspettare ( in tutte le forme)
cred: credere (in tutte le sue forme)
dom: domanda/ domandare
uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda, per esempio:
A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?"
B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene"
: si è contenti e si approva, può intendere un si
: si è scontenti e si disapprova, può significare un no
Alice 2 A
RispondiEliminaLe emoticon (o smiley o smile, in italiano faccina) sono riproduzioni stilizzate di quelle principali espressioni facciali umane che si manifestano in presenza di un'emozione (sorriso, broncio, ghigno, ecc.). Vengono utilizzate prevalentemente su Internet nei programmi di messaggistica chat e negli SMS per sopperire alla mancanza del linguaggio non verbale nella comunicazione scritta. Il nome nasce dall'accostamento delle parole "emotional" e "icon" e sta ad indicare proprio un' icona che esprime emozioni.
=) indica felicita' =( tristezza <3 cuore =P linguaccia @>--- rosa =)8 eleganza .....e molte altre
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaGionatan
RispondiEliminaGli sms sono un modo per comunicare in modo veloce e a ogni simbolo si attribuisce un significato.
e poi con le faccine si puo attribuire il proprio stato d'animo
Luca Santiano 2 A
RispondiEliminaIl linguaggio degli sms è molto ristretto, perchè più lettere si
scrivono più soldi ti tolgono dal credito e perciò bisogna
risparmiare. Negli sms il linguaggio di solito è così:
ki: chi
ke: che
xro: però
cs: cosa
risp:rispondi
rit: ritardo
qnt: quanto
grz: grazie
prg: prego
x: per
e: è
ai: hai
o: ho
a: ha
xke: perché
c: ci
nn: non
tvb: ti voglio bene
tvtrb: ti voglio troppo bene
6: sei
trp: troppo
lib: libero
occ: occupato
cn: con
t : ti
v: vi
d: di
c: ci
tt: tutto / tutti
m: mi
S: si
1: un /una
dv: dove
cm: come
dp: dopo
qnd: quando
ok: va bene
ved: vedere (in tutte le sue forme)
and: andare
asp: aspettare ( in tutte le forme)
cred: credere (in tutte le sue forme)
dom: domanda/ domandare
uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere
affermativamente a una domanda.
Nei blog invece non si paga in base alle lettere che si scrivono,
perchè il blog è scritto al computer.
oussama 2 A
RispondiEliminaki: chi, ke: che, xro: però, cs: cosa, risp:rispondi, rit: ritardo, qnt: quanto, grz: grazie, prg: prego, x: per, e: è, ai: hai, o: ho, a: ha, xke: perché, c: ci, nn: non, tvb: ti voglio bene, tvtrb: ti voglio troppo bene, 6: sei, trp: troppo, lib: libero, occ: occupato, cn: con, t : ti, v: vi, d: di, c: ci, tt: tutto / tutti, m: mi, S: si, 1: un /una, dv: dove, cm: come, dp: dopo, qnd: quando, ok: va bene, ved: vedere (in tutte le sue forme), and: andare, asp: aspettare ( in tutte le forme), cred: credere (in tutte le sue forme), dom: domanda/ domandare, uno squillo: si usa per dire “ti sto pensando” o per rispondere affermativamente a una domanda, per esempio:, A scrive "c ved alle 8", cioè "ci vediamo alle otto?", B risponde con uno squillo, cioè "sì, va bene", : si è contenti e si approva, può intendere un si, : si è scontenti e si disapprova, può significare un no, @)-;– : una rosa, un fiore (indica romanticismo, dolcezza)
Gutenberg
RispondiEliminaJohann Gutenberg (Johann Gensfleisch zur Laden zum Gutenberg) (Magonza, 1394-1399 circa – Magonza, 3 febbraio 1468) è stato un orafo, inventore e tipografo tedesco, inventore della stampa a caratteri mobili moderna.
Biografia [modifica]
Johann Gutenberg nacque a Magonza, città che ospita un museo in suo onore, dal mercante Friele (Friedrich) Gensfleisch zur Laden, nato intorno al 1350 e cittadino di Magonza dal 1372, e da Else Wyrich, che Friedrich aveva sposato in seconde nozze nel 1386. Non si conosce la data certa della nascita di Johann; ma è citato come maggiorenne in un documento del 1420. Gli studiosi hanno pertanto collocato la nascita tra il 1393 e il 1403 (come data simbolica per la nascita di Johann Gutenberg, è stato preso il 1400). Il nome "zum Gutenberg" deriva dall'edificio "Hof zum Gutenberg" (oggi in Christophstrasse, 2) in cui la famiglia si trasferì.
I Gensfleisch erano una delle famiglie patrizie della città, dediti alla lavorazione del metallo e al conio. Nel 1430 Johann Gutenberg decise di trasferirsi a Strasburgo per motivi politici, e qui lavorò come apprendista orafo, occupandosi in particolare del conio delle monete.
La Bibbia di Gutenberg.
Per approfondire, vedi la voce Bibbia di Gutenberg.
Attorno al 1448 Gutenberg ritornò a Magonza, dove nel 1450 costituì una Societas con il banchiere Johann Fust, che contribuì con 1600 fiorini (o gulden), e l'incisore Peter Schöffer (o Schäffer), allo scopo di stampare la cosiddetta "Bibbia a 42 linee" sulla base della Vulgata. Nel 1450 gli esperimenti di Gutenberg erano a buon punto: era già in grado di procedere alla composizione e alla stampa sia di fogli singoli che di libri voluminosi. Il progetto della Bibbia venne concluso il 23 febbraio 1455 presso la "Hof zum Humbrecht" (oggi in Schustergasse, 18) e il libro messo in vendita a Francoforte. L'edizione (con tiratura di 180 copie) suscitò immediato entusiasmo per la qualità tipografica.
Produzione di libri stampati dal 1450 al 1800[1]
A Fust, però, non interessava tanto produrre un capolavoro quanto far soldi. I frutti del suo investimento stavano tardando ad arrivare. I rapporti tra i due soci divennero tesi e nel 1455 — proprio nel momento in cui le Bibbie venivano completate — Fust pretese la restituzione del prestito. Gutenberg non fu in grado di restituire la somma e fallì. A seguito del processo che seguì il fallimento fu costretto a cedere a Fust almeno parte dell’attrezzatura per la stampa e i caratteri tipografici per le Bibbie.
JOHANNGUTEMBERG
RispondiEliminaJohannGutenberg nacque a Magonza,città che attualmente ospita un museoin suo onore.Nonsi conosce la data certa della nascita di Johann; ma gli studiosihanno pertanto collocato la nascita tra il 1393 eil 1403 .Nel 1430 JohannGutenberg decise di trasferirsi a Strasburgo permotivi politici, e qui lavorò come apprendista orafo,occupandosi in particolare del conio delle monete.
Leinvenzioni di Gutenberg
Il TORCHIODA STAMPA:si tratta di un meccanismo in grado di appoggiare un fogliodi carta sudi una matrice ottenuta costruendo una formaper mezzo di caratteri mobili da stampa. Il sistema ricordavail torchiosilografico oppurepoteva essere ispirato a vari altri macchinari quali il torchiovinario. Il torchio tipografico era formato da una vite azionata dauna leva o barra. La vite spingein basso il piatto metallico superiore detto platina o piano distampa che si abbassa su una cornice di legnoche tiene bloccato il foglio di carta.Il timpano è montato su una rotaia che permette di spostarlo avanti,fin sotto la platina o indietro, per estrarre la pagina stampata. Laforma inchiostrata si trova sotto la platina con i caratteri rivoltiverso l'alto. Dopo ogni colpo il torcoliere alzava la barra e,tramite un sistema di corde attaccato a un molinello, facevascivolare indietro il "carro" che sorreggeva il "forziere"contenente il timpano. Questo veniva sollevato e il foglio di cartalasciato asciugare prima di ricevere la seconda impressione. Intantoil battitore inchiostrava nuovamente la forma, la circondava con untelaio leggero detto "fraschetta" che sorreggeva unacornice di carta per impedire di sporcare i fogli di carta con ibordi della forma. Il timpano riceveva un nuovo foglio di carta eveniva richiuso, il forziere veniva posto nuovamente in posizionesotto la platina e il torcoliere tirava la barra.
LaFONDITADA RIPETIZIONE;ovverole lettere incise in rilievo sui vari punzoni, venivano impresse inuna piastra metallica (in genere d'ottone); si imprimeva così unamatrice incavata dalla quale si potevano ricavare, con appositecolature, i caratteri tipografici in quantità, grandezza e qualitàdesiderata.
L’INCHIOSTROPER I CARATTERI MOBILI;con qualità chimiche appropriate ai caratteri in metallo.
LE NUOVE INVENZIONI
RispondiEliminaIl torchio a vapore e la rotativa
Nel 1812 il tedesco Friedrik Koning brevettò a Londra il nuovo torchio di stampa
che anziché essere azionato dalla forza manuale del tipografo, sfruttava l’ energia
termica. L’ invenzione di Koning moltiplicò la produttività , dal momento che
consentì di stampare 1200 copie in un’ ora. L’ impiego dell’ energia a vapore
ridusse dunque i costi di produzione permettendo ai giornali di abbassare il prezzo
della copia. Potenzialmente con la realizzazione d i giornali più economici anche
il pubblico poteva essere maggiore rispetto al passato. Il 1° giornale che adatto la
macchina sperimentale da Koning fù il londinese “ THE TIMES” li cui costo scese da 7
a 5 sterline. In Italia lo stampatore Giuseppe Pomba impiegò il torchio a vapore per
realizzare una biblioteca costituita da libri ad un prezzo molto contenuto.
Fra il 1845 e il 1861 nacque e si perfezionò la rotativa realizzata a Filadelfia da
Richard Hoe. La rotativa, invece di usare fogli singoli, usava le bobime di carta e
riusciva a stampare fino a 12000 copie all’ ora.
IL TELEGRAFO
L’ invenzione del telegrafo ebbe effetti importanti sullo sviluppo della stampa
periodica. Questo apparecchio perfezionato intorno al 1840 dall’ americano Samuel
Morse emetteva impulsi elettronici via filo utilizzando un codice fatto di punti e di
linee.
L’ EPOCA D’ ORO DELLA STAMPA
Il periodo che va dalla2° metà dell ‘800 alla 1° guerra mondiale viene considerato
come l’ epoca d’ oro dei giornali: la carta stampata divenne il principale mezzo di
comunicazione. I motivi sono 4:
1-l’affermazione di una situazione politica, giuridica e liberale che ammetteva la
libertà di stampa.
2-con lo sviluppo della rivoluzione industriale si usavano fonti di energia come
petrolio e elettricità che portarono ad a un risparmio in termini di tempo nella
produzione dei giornali.
3-un consolidamento dei mercati editoriali e nazionali
4-un’ allargamento del pubblico determinato dall’ introduzione dell’ istruzione
obbligatoria e dall’ estensione del diritto di voto
GLI SVILUPPI NEL SETTORE TECNOLOGICO
Insieme alla rotativa, come abbiamo visto precedentemente, a metà del 19° secolo,
sia in Europa che negli Stati Uniti, si sviluppò uno sviluppo tecnologico senza
precedenti: si diffuse l’ illuminazione elettrica , nacquero le macchine da scrivere,
il telefono e furono compiuti importanti progressi nel campo della fotografia.
Nel settore della stampa di fondamentale importanza fu l’ introduzione della 1°
macchina per la per la composizione tipografica moderna. Nel 1886 nacque la
LINOTYPE. Si trattava di una complessa macchina dotata di una tastiera sulla quale si
battevano che produceva in piombo le righe del giornale.
Quali elementi deve contenere una notizia.
RispondiEliminaSia che al fatto vengano dedicate poche righe o sia che venga sviluppato, il giornalista per fornire una informazione completa al 'lettore deve dare una risposta a 5 implicite domande.
- Chi?
- Dove?
- Quando?
- Che cosa
Ed se è possibile
- Perché
E se per i primi quattro quesiti il lavoro del giornalista è più semplice per il quinto non sempre si riesce a dare una risposta.
Esempio:
A chi erano destinati i bocconi avvelenati? Ai cani.
Dove è successo? Alle macine di Pinerolo.
Come?Distribuendo nell'erba alta pericolosi bocconi.
Quando Mercoledì 25 aprile 2012
Perché?
A questo quesito si possono solo formulare delle ipotesi:
C'è qualcuno che odia i cani perché abbaiano e sporcano;
C'è qualcuno che ha paura dei cani,oppure c'è una persona che ha problemi mentali:oppure c'è una banda di ladri intenzionati nei prossimi giorni a effettuare un colpo e non vuole essere disturbata dai cani.
Come si vede se i primi quattro quesiti hanno una risposta oggettiva per il quinto al momento si fanno solo ipotesi.
Come si fa a dire se un fatto è una notizia
RispondiEliminaNella scuola anglosassoni di giornalismo ricorre un esempio classico: il cane che morde un uomo è un fatto accaduto troppe volte e non interessa più a nessuno. Diverso se un uomo morde il cane.
Ma allora è sempre vero che un cane che morde una persona non è una notizia?
No, perchè bisogna sapere chi è stato morsicato dal cane, e se per caso la persona è la regina d' Inghilterra ecco che abbiamo una grande notizia. Grazie a questo esempio abbiamo compreso che l' elemento per misurare l' interesse del lettore e quindi scegliere il fatto da narrare è legato all' originalità della notizia.
Un buon giornalista nel misurare l' interesse del fatto di cui intende occuparsi deve essere prudente ed equilibrato, e analizzare quante volte il fatto sia già avvenuto nel passato mai, raramente, spesso.
Una rapina in banca pochi anni fa andava in prima pagina, oggi non più perchè sono aumentate le rapine e di conseguenza fanno meno notizia e la stessa cosa possiamo dire per un ragazzo morto per overdose o per un incidente d' auto.
E per sino un fatto memorabile come quando l' uomo per la prima volta mise piede sulla luna ( la notte tra il 20 e il 21 luglio 1969. Gli astronauti erano Neil Amstrang ed Edwin Aldring) non si è sottratto a questa regola poichè il primo allunaggio tende per diversi giorni desta attenzione con articoli in prima pagina mentre quando quattro mesi dopo gli astronauti Conrad e Bean ripeterono l' impresa, che aveva lo stesso valore scientifico, il ragionamento dei direttori dei giornali e dei lettori fu:"Già visto". E titoli di prima pagina scesero da nove colonne a tre.
Altro criterio da prendere in considerazione per comperndere se un fatto è da considerarsi strettamente provato, e quindi di nessuna importanza giornalistica è legato al fatto se per un qualche motivo quell' episodio privato può diventare di caso pubblico.
Se un cane viene avvelenato da un boccone benchè il fatto può essere doloroso per i proprietari del cane non è una notizia giornalistica. Ma se invece sono tanti i bocconi disseminati per le vie della città, e quindi esiste il rischio che molti animali vengano avvelenati, allora questa diventa una notizia di interesse pubblico.
Ci sono 8 motivi per cercare di spiegare perchè alcuni articoli sono difficili da capire
RispondiEliminaColpa dei dialetti
Siamo passati dall' uso dei dialetti all' uso uniforme ed esteso della lingua italiana soltanto negli ultimi decenni. Questo comporta una fase di appiattimentodella lingua, di irrigibimento della forma.
Colpa della scuola
A scuola non si impara più a fare riassunti, non ci si esercita nell' analisi del linguaggio. Si è insegnato a lungo che importante era solo la ricerca delle parole migliori, del bello scrivere. Poi ci è stato un periodo in cui non si parlava ne di grammatica ne di analisi logica. Come reazione a questo lassismo qualcuno torna ora a forme involute estranee alla lingua parlata.
Colpa del progresso
Allo scadimento della scrittura contribuisce la fretta, per via dei tempi sempre più accellerati nella preparazione dei giornali. Secondo alcuni, l' appiattimento lessicale e sintattico sarebbe il prezzo da pagare all' introduzione di nuovi strumenti tecnologici nelle redazioni.
Colpa della TV
Anche senza accorgersene, il giornalista è portato all' imitazione passiva del linguaggio parlato radiotelevisivo, che in certe trasmissioni in diretta finisce per giustificare la povertà stilistica e magari anche la sgrammaticatura.
Colpa degli stranieri
Tutte le lingue del mondo sono soggette, nei tempi, all' influsso di vocaboli stranieri, specialmente inglesi. Da noi, dopo gli eccessi opposti della propaganda fascista, c'è forse oggi più tolleranza che altrove. Molti termini stranieri non indispensabili di non comprensibili ai più, vengono adottati da chi crede che così scrivendo parlando potrà apparire più colto di quello che è in effetti. Basterebbe, nella maggior parte dei casi, ricorrere ad una spiegazione.
Colpa dei nuovi temi
Con l' aumento delle pagine, in particolare nella stampa quotidiana si sono allargati negli ultimi anni gli argomenti di abituale trattazione sui giornali. Temi come l' economia, la finanza, la scienza, la giuris prudenza, sono entrati nell' uso comune con termini ed espressioni specialistiche, e hanno pensato sul modo di scrivere non solo con i vocaboli nuovi, ma influenzando indirettamente una lingua già in rapida evoluzione.
Colpa degli altri
I giornalisti devono riassumere discorsi o rielaborare documenti preparati da uomini politici, inprenditori, tecnici specialistici. Spesso sono scritti in una lingua incomprensibile, con parole ed espressioni che devono essere "ripulite", se non addirittura reinventate quando non possono essere tradotte .
Colpa loro
Molti giornalisti sono convinti che scrivere un bel pezzo voglia dire far sapere ai lettori di appartenere a un ceto superiore, che appunto userebbe questo linguaggio. Ma accadono poi nelle frasi fatte, negli stereotipi, dei tecnicismi, nei forestierismi spesso soltanto orecchiati. Scrivono in sostanza, in maniera piuttosto oscura.
Sono i particolari quelli che contano
RispondiEliminaEd eccoci a parlare della notizia, l' essenza del giornalismo. Come la possiamo definire? Per esempio un sommario e consisoragguaio scritto, fornito dal giornalista su fatti e situazioni.
La definizione ha una sua validità pratica nell' esercizio della proffessione. Il giornalista ha il ruolo di informare di tutto quello che sta accadendo o e appena accaduto, purchè abbia un interesse generale. Chi stabilisce l' indici di interesse di una notizia. Abbiamo già visto che ci sono regole e schemi teorici. Ma ci sono notizie potenzialmente molto interessanti delle quali non ci si è accorti fino a quando non si sono concretizate in un fatto-simbolo.
Le fonti
RispondiEliminaEcco chi ci aiuta a capire quello che è accaduto
Per scrivere un articolo occorrerà che qualcuno ci fornisca gli elementi essenziali, ce li descriva, ci permetta di controllarli e di completarli. Chi ci aiuta in questo lavoro sono le cosidette "fonti" ovvero la sorgente della notizia. Si definisce fonte chiunque possa fornirci un informazione di interesse giornalistico. Sovente le fonti sono gli adetti ai lavori: il sindaco, gli assessori, i consiglieri comunali ma anche il magistrato, l' avvocato oppure il carabiniere, il poliziotto, il vigile del fuoco, il medico del pronto soccorso. Se il nostro articolo si occuperà di lavoro le fonti potranno essere da un lato la direzione dell' azienda dall' altro le organizzazioni sindacali. Ma ci possono essere anche fonti occasionali come ad esempio un automobilista che è stato testimone oculare di un incidente stradale, oppure un pendolare che racconta episodi legati al ritardo dei treni.
Antonio classe 2 A
RispondiEliminaIo proporrei un'area giochi che nell'intervallo può servire a fare sfogare gli alunni con, calcio balilla, ping-pong, e area elettronica con casse e console.